Le Altre Arti

 

DAL 3 AL 7 DICEMBRE 2019

SALA ESPOSITIVA (EX M.A.M.) – COSENZA

DALLE 09:00 ALLE 13:00 E DALLE 15:00 ALLE 20:00


“I volti musicali nati dal Riciclo”

a cura di LADYBE – Art, Music, Plastic

 

Lady Be – impegno e lotta contro l’invasione della plastica e di che cosa si può fare per salvaguardare il Pianeta. Lady Be è impegnata da dieci anni in una battaglia artistica contro lo spreco, realizza opere composte interamente da oggetti di recupero. Ritratti dei più famosi volti musicali internazionali composti, come ogni sua opera, da svariati oggetti di plastica riciclata, materiale usato raccolto persino sulle spiagge, oggetti di uso comune che tutti possono riconoscere (bambole, sorpresine e altri giocattoli, ma anche tappi, penne, bottoni, involucri di make-up, cavi elettrici e molto altro ancora). L’artista ha collaborato con Disney e Legambiente e ha già portato le sue opere per la sostenibilità ambientale in diversi musei, palazzi, monumenti, fondazioni, gallerie a New York, Parigi (sulla Torre Eiffel), Amsterdam, Lisbona, Londra, Barcellona, Berlino, La Valletta (Malta), Düsseldorf, Bruxelles e in molte altre città. Il critico Vittorio Sgarbi ha parlato di Lady Be in diverse occasioni e un suo ritratto realizzato con la plastica di recupero è stato esposto alla Biennale di Mantova del 2019. Lady Be è da sempre appassionata di musica e dei Beatles in particolare, tanto che il suo nome d’arte si ispira alla canzone Let it Be; ha realizzato i volti di alcuni dei cantanti più conosciuti come Bob Marley, Madonna, Elton John, Lady Gaga, Eros Ramazzotti.


IL CORPO INATTESO

a cura di Chiara Leone

 

All’esito di quella costante e antica conflittualità che ha voluto per la donna un ruolo sociale scomodo e talora appartato, la mia attenzione si è concentrata sul mondo femminile o forse sull’antico femminino. Sul modo di essere donne oggi, sul modo di stare e essere nel mondo. Donna intesa come presenza a volte indulgente, altre resistente ma che diventa carattere e approccio, quindi, al logos nella sua accezione di ambiente, paesaggio, realtà circostante. Un femminile che afferma e supera la visione binomiale di quella cultura che ci ha lungamente imposto la separazione tra corpo e anima, che ci ha spesso viste come semplice oggetto e strumento sessuale. Il corpo diventa, nella mia ricerca, il ponte, la direzione e il mezzo verso l’anima, strumento sperimentale della prima fase percettiva delle emozioni: imbarazzo, dolore, amore. È il corpo che ci conduce all’anima, oggettivando prima la nostra presenza nel mondo. Ecco perché il colore diventa strumento indispensabile: sono io! Sono qui. In ogni donna ci sono. Così l’uso della pellicola e l’economia che ne scaturisce. L’economia non è solo un concetto capitale. L’economia è la consapevolezza che la legge di questo mondo consiste nella sua finitezza.